Come le altre Camere del Veneto, anche Verona aderisce allo Sportello Unico Ambiente presso la Camera di Commercio di Venezia Rovigo, un punto di riferimento per tutte le imprese della regione per il rilascio di informazioni e per la gestione della formazione.
Lo Sportello Unico Ambiente fornisce informazioni e presta assistenza in tema di:
Per maggiori info: tel. 0415349940 - ambiente@dl.camcom.it
Elenco Produttori e Utilizzatori Sottoprodotti

Sulla Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio 2017 è stato pubblicato il decreto ministeriale 13 ottobre 2016, n. 264, Regolamento recante Criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti.
Il Regolamento intende indicare alcune modalità con le quali il detentore può dimostrare che sono soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 184-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e quindi la sussistenza dei requisiti sostanziali per la qualificabilità di un residuo come sottoprodotto e non come rifiuto.
Per favorire lo scambio e la cessione dei sottoprodotti, le Camere di commercio hanno quindi istituito un apposito elenco in cui si iscrivono, senza alcun onere, i produttori interessati a cedere residui produttivi qualificabili come sottoprodotti e gli utilizzatori interessati ad acquistarli per l'impiego nell’ambito della propria attività.
L'elenco non introduce un requisito abilitante ma ha finalità conoscitiva e di mera facilitazione degli scambi.
Iscrizioni e consultazioni dell'elenco avvengono sulla piattaforma www.elencosottoprodotti.it
Per maggiori info: info@elencosottoprodotti.it - assistenza@elencosottoprodotti.it
Buone pratiche di economia circolare
Nell'ambito delle attività a valere sul Programma "Sostenibilità ambientale" di Unioncamere, anche la Camera di Commercio di Verona ha promosso la raccolta delle buone pratiche di economia circolare adottate da imprese ed enti, per darne visibilità sulla piattaforma www.ecocamere.it/elenco/best-practices e sottoporle all'esame di ENEA, cui compete l'eventuale pubblicazione sulla Piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare ICESP.

Tra le buone pratiche raccolte nell'ambito del Programma "Sostenibilità ambientale", c'è anche quella della cooperativa sociale di Bussolengo Panta Rei, che nel 2018 ha lanciato l'iniziativa R.E.A.L. Food per il recupero di eccedenze alimentari e il renserimento lavorativo di persone con patologie psichiatriche.
In che cosa consiste la buona pratica di economia circolare?
La cooperativa sociale Panta Rei, attraverso il progetto R.E.A.L. Food, intercetta, seleziona e trasforma materie scartate dal mercato alimentare, come frutta e verdura non conforme esteticamente. Il cibo raccolto viene recuperato realizzando nuovi prodotti pronti al consumo (gli "Invasà", vasetti di confettura di uva e alloro, salsa di peperone rosso e paprika ecc.), coinvolgendo persone con patologia psichiatrica; in questo modo si abbatte lo spreco alimentare e si valorizza il processo di trasformazione. In questi anni sono stati coinvolti 26 utenti seguiti dai servizi territoriali di salute mentale, coordinati da un educatore supportato da 5 volontari, e nel solo 2021 sono stati recuperati quasi 8.000 kg di frutta e verdura, realizzando circa 7.000 vasetti di confetture e salse.
Qual è la motivazione che ha spinto l'azienda in questa direzione?
La percezione che, attivando pratiche virtuose e volte ad una sostenibilità integrata, si possano ridurre gli sprechi sia di cibo che di persone, in particolare quelle fragili.
La buona pratica è replicabile anche in altre realtà?
L'esperienza è replicabile anche in altri contesti disponendo di una rete di produttori, commercianti e punti vendita e collaborando con servizi di salute mentale; è inoltre consigliabile svolgere preventivamente ricerche di mercato per il posizionamento dei prodotti. Una barriera allo sviluppo di questo tipo di pratica è rappresentata dagli alti investimenti in fase iniziale.
Per ulteriori informazioni consultare www.cooperativapantarei.it
Le linee guida e la scheda standard per la presentazione di nuove buone pratiche di economia circolare sono disponibili sulla Piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare ICESP, coordinata da ENEA.
Servizio di vidimazione virtuale dei formulari di identificazione dei rifiuti
Dal 13 febbraio 2025, data di entrata in vigore del modello di FIR di cui al D.M. 4 aprile 2023, n. 59 (c.d. “nuovi modelli”), non è più possibile vidimare i FIR recandosi presso la Camera di commercio o presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate. Da tale data, infatti, il FIR in formato cartaceo, secondo il modello riportato all’Allegato II del D.M. 4 aprile 2023 n.59 deve essere vidimato digitalmente utilizzando i servizi di supporto messi a disposizione dal RENTRI.
Per vidimare digitalmente il FIR cartaceo gli operatori possono utilizzare:
- il proprio sistema gestionale mediante interoperabilità con il RENTRI;
- i servizi messi a disposizione dal RENTRI se non dispongono di un proprio sistema gestionale.
I servizi di supporto possono essere utilizzati da:
- l’operatore iscritto al RENTRI, che accede al servizio dall’area riservata “Operatori”
- l'operatore non iscritto al RENTRI, che accede al servizio dall'area “Produttori di rifiuti non iscritti”.
La vidimazione digitale dei formulari cartacei non comporta alcun pagamento di diritti o contributi.
A partire dal 12 febbraio 2025 il servizio ViViFIR cesserà la vidimazione digitale dei FIR, così come previsto dal comma 5 dell’art. 193 del D.lgs. 152/2006 e rimarrà attivo, per ulteriori 90 giorni, per la sola consultazione delle attività svolte.
Rimarrà attiva la sola possibilità di vidimare i modelli previsti dall’art. 230, comma 5, del D.lgs. 152/2006 (pulizia manutentiva), attraverso l’applicazione raggiungibile dal sito dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali
La transizione energetica tra efficienza e comunità energetiche rinnovabili

Unioncamere del Veneto e le Camere di Commercio del Veneto, nell'ambito del Progetto Fondo Perequativo Transizione energetica 2023-2024, in collaborazione con DINTEC e AsVeSS, organizzano un percorso formativo gratuito dedicato alla transizione energetica indirizzato alle imprese.
Questo progetto ha la finalità di aumentare la consapevolezza del sistema imprenditoriale e del territorio sulle possibili alternative all'attuale quadro di approvvigionamento energetico, favorendo forme di autoproduzione e autoconsumo, incoraggiando interventi di risparmio ed efficienza energetica e sostenendo il ricorso alle energie rinnovabili, sfruttando le opportunità offerte dalla nascita delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Il percorso è formato da 24 incontri gratuiti, di 3 tipologie diverse, in modalità online:
- Webinar per le imprese su transizione ed efficienza energetica e comunità energetiche rinnovabili;
- Desk di confronto per le imprese e gli stakeholder locali sulla transizione energetica e sulle CER;
- Tavolo di progettazione territoriale online partecipato da rappresentanti dell'Unione Regionale e dai principali referenti locali, con l'obiettivo di individuare e raccogliere i fabbisogni specifici delle imprese e degli altri stakeholder di riferimento con riguardo all'avvio di nuove comunità energetiche sul territorio di riferimento.
Per iscriversi ad uno o più incontri fino a maggio 2025 : ISCRIZIONI
Nel 2023 si sono tenuti i seguenti tre incontri di approfondimento su diverse tematiche, con desk informativi dedicati alle imprese:
Per ulteriori informazioni: Unioncamere Veneto - Progetto Fondo Perequativo 2021-2022 - Transizione energetica
Guida alle Comunità energetiche rinnovabili: nell'ambito del progetto è stata realizzata una guida che presenta gli elementi più rilevanti in tema di Comunità energetiche rinnovabili, allo stato attuale della normativa. La guida fornisce un inquadramento delle sette configurazioni per l’autoconsumo collettivo, i vantaggi, gli incentivi, la modalità di costituzione, alcuni esempi di CER ed un pratico glossario attraverso il quale potersi orientare nell’ambito delle diverse definizioni tecniche presenti sul testo.
Le testimonianze di innovazione e sostenibilità degli imprenditori veneti: nell'ambito del progetto sono state realizzate e messe in onda su TV7 le storie di innovazione e sostenibilità di alcuni imprenditori veneti.
Per Verona, Elena Farina di Farina Wines ha raccontato le pratiche sostenibili adottate dall'azienda di famiglia.
USE CASE - Casi applicativi di una CER
Con l’obiettivo di informare le imprese e gli stakeholder locali sulle possibili “configurazioni” che possono assumere le CER a livello territoriale, le camere di commercio venete con la collaborazione di Unioncamere Veneto e Dintec stanno realizzando “use case” con esemplificazioni pratiche di applicazione sulle imprese operanti in contesti di interesse per il territorio.
- CER tra un’azienda metalmeccanica e le utenze residenziali del territorio, realizzata avvalendosi dei servizi di una ESCo
- CER tra aziende appartenenti a tre settori diversi, operanti nel settore della plastica, realizzata tramite finanziamenti diretti del soggetto promotore
- CER tra aziende agricole e medio-piccole utenze artigianali, realizzata tramite finanziamenti diretti dei soci della CER
- PMI (autoconsumatore individuale) che utilizza rete pubblica per sfruttare la superficie di un magazzino separato da sede produttiva
- CER tra utenze stagionali ed utenze residenziali, realizzata tramite finanziamenti diretti dei soci della CER
- CER tra tre aziende appartenenti a tre settori diversi (artigianale, chimico e alimentare) realizzata tramite finanziamenti diretti del soggetto promotore
- CER tra tre aziende, di cui una elettrivora, appartenenti a tre settori differenti (servizi, logistica e terziario) realizzata tramite finanziamenti diretti del soggetto promotore
- CER tra tre aziende appartenenti a tre settori diversi (agroalimentare, plastica e metalmeccanico) realizzata tramite finanziamenti da parte di un soggetto ESCo
- CER tra un'azienda tessile e le utenze residenziali realizzata tramite finanziamenti diretti dei soci della CER
- PMI (autoconsumatore individuale) con collegamento diretto (magazzino separato da sede produttiva ma nelle vicinanze)
- CER tra un mix di piccoli utenti residenziali e attività commerciali realizzata tramite finanziamento diretto dei soci
- PMI (autoconsumatore individuale) che utilizza rete pubblica per sfruttare la superficie di un magazzino separato da sede produttiva
- CER tra tre aziende, di cui una elettrivora, appartenenti a tre settori differenti (logistica, meccanica e centro direzionale) realizzata tramite finanziamenti diretti del soggetto promotore
- CER tra un mix di piccoli utenti residenziali e attività commerciali in area urbana con partecipazione di pubblica amministrazione, realizzata avvalendosi dei servizi di una ESCo con finalità mutualistiche
- CER Porto commerciale costituito come Sistema di Distribuzione Chiuso (SDC) con all’interno una serie di utenze
- CER aziendale
- CER condominiale
- CER comunale
- CER Resort turistico
Transizione Energetica per le PMI: la Comunità Energetica Rinnovabile per un futuro sostenibile
La Camera di Commercio di Verona, insieme a Unioncamere Veneto e il Sistema camerale regionale nell’ambito del Progetto Fondo Perequativo Transizione energetica 2023-2024 di Unioncamere nazionale, ha organizzato una serie di iniziative erogate in collaborazione con AsVeSS con l'obiettivo di informare le imprese ed i possibili stakeholder sulle possibili configurazioni che possono assumere le CER a livello locale, attraverso eventi formativi e incontri territoriali realizzati nelle varie sedi delle Camere di Commercio.
Per maggiori informazioni.
Conosciamo gli ESG
ESG è l’acronimo di Environmental (ambientale), Social (sociale) e Governance (gestione del business), ovvero le tre dimensioni fondamentali che un’organizzazione deve considerare nella propria strategia per operare in modo sostenibile.
Negli ultimi anni, questi criteri si sono affermati come strumenti essenziali per valutare le performance di sostenibilità aziendale. Sempre più investitori orientano le loro decisioni verso imprese e progetti non solo redditizi, ma anche capaci di generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
Il Rating ESG rappresenta un punteggio attribuito da un ente terzo, basato su una metodologia consolidata, che misura le performance ambientali, sociali e di governance di un’impresa. Proprio come un rating di credito indica l’affidabilità finanziaria di un soggetto, il rating ESG evidenzia l’efficacia della strategia di sostenibilità adottata da un’organizzazione.
Questi rating stanno diventando sempre più centrali, anche per le PMI, in quanto possono incidere sull’accesso a forme di finanziamento, la permanenza in relazioni commerciali, la competitività di lungo periodo.
Un buon rating ESG permette all’impresa di:
-
anticipare rischi e cogliere opportunità future,
-
adottare una visione strategica di lungo termine,
-
privilegiare la creazione di valore sostenibile rispetto al profitto immediato,
-
rafforzare la reputazione e le relazioni con gli stakeholder,
-
ottenere condizioni più favorevoli per l’accesso al credito.
Infatti, le banche dimostrano un interesse crescente nel finanziare le aziende con elevate performance ESG, considerate più solide e meno rischiose dal punto di vista creditizio.
CSRD e OMNIBUS
In questo contesto si inserisce la Direttiva (UE) 2022/2464, conosciuta come CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), entrata in vigore il 5 gennaio 2023.
Il legislatore europeo intende rafforzare l’informativa sulla sostenibilità, così da orientare meglio i flussi di capitale verso attività sostenibili, promuovendo una transizione equa verso un’economia e una finanza pienamente sostenibili, in linea con il Green Deal europeo e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.
La CSRD impone alle grandi imprese di valutare l’impatto delle proprie attività sui fattori ESG lungo tutta la catena del valore, includendo dunque anche partner a monte (fornitori) e a valle (clienti). Ciò implica che anche le PMI – quotate e non – spesso inserite nelle filiere delle grandi aziende, dovranno misurare e comunicare le proprie performance ESG. Le PMI diventano quindi un tassello imprescindibile nel processo di transizione sostenibile.
Questo il programma originale di rendicontazione secondo la CSRD:
Reporting nel 2025
su anno fiscale 2024
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Reporting nel 2026
su anno fiscale 2025
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Reporting nel 2027
su anno fiscale 2026
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Reporting nel 2029
su anno fiscale 2028
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Enti di interesse pubblico(imprese quotate, banche e assicurazioni attualmente soggette alla NFRD) con almeno due di questi requisiti:
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Grandi imprese (quotate e non) con almeno due di questi requisiti:
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PMI quotate*, istituti di credito di piccole dimensioni non complessi e imprese assicurative dipendenti da un Gruppo che abbia:
*(sono escluse le micro-imprese)
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Società Capogruppo che risiedono in paesi extra UE, che abbiano generato nell’UE ricavi netti superiori a 150 mln negli ultimi due esercizi consecutivi e:
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A partire dall’autunno 2024, il mutato scenario economico e politico ha portato la Commissione Europea ad avviare un processo di semplificazione normativa sui principali strumenti del Green Deal europeo, con l’obiettivo di sostenere la crescita dell’UE senza ostacolare la competitività delle imprese, in particolare di quelle di dimensioni minori.
Nel pacchetto noto come Omnibus, si è deciso di intervenire su:
-
la Tassonomia UE (2020) ovvero la classificazione delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale,
-
la Direttiva CSRD (2022/2464/UE),
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la Direttiva CSDDD (2024/1760/UE), relativa alla due diligence nella catena di approvvigionamento.
Il 26 febbraio 2025, la Commissione ha pubblicato due proposte relative alla CSRD:
-
Proroga dei termini per l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione,
-
Innalzamento delle soglie dimensionali di applicazione.
Con l’adozione urgente della Direttiva (UE) 2025/794 del 16 aprile 2025, si è scelto di attuare l’opzione 1, ossia lo slittamento di due anni per alcune categorie di imprese, così come indicato in tabella:
Tipologia impresa
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Tipologia di rendicontazione
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Primo anno rendicontazione
CSRD
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Primo anno rendicontazione
OMNIBUS
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Enti di interesse pubblico(imprese quotate, banche e assicurazioni attualmente soggette alla NFRD)
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Obbligatoria
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2024 (pubblicazione 2025)
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nessuna variazione
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Grandi imprese (quotate e non)
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Obbligatoria
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2025 (pubblicazione 2026)
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2027 (pubblicazione 2028)
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PMI quotate, istituti di credito di piccole dimensioni non complessi e imprese assicurative dipendenti da un Gruppo
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Obbligatoria
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2026 (pubblicazione 2027)
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2028 (pubblicazione 2029)
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Società Capogruppo che risiedono in paesi extra UE
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Obbligatoria
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2028 (pubblicazione 2029)
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nessuna variazione
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PMI non quotata
Micro impresa (quotata e non quotata)
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Volontaria
|
\
|
\
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Gli Stati membri dovranno recepire la Direttiva (UE) 2025/794 entro il 31 dicembre 2025, aggiornando la normativa nazionale di conseguenza.
Oltre alla sospensione dei termini, la Commissione ha proposto altre modifiche, attualmente in discussione tra Parlamento e Consiglio:
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Innalzamento delle soglie: applicazione solo alle imprese con oltre 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di ricavi;
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Razionalizzazione degli ESRS: priorità ai dati quantitativi, eliminazione di quelli meno rilevanti, chiarezza tra dati obbligatori e facoltativi;
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Limitazione dell’obbligo di raccolta dati lungo la catena del valore solo ai partner con più di 1.000 dipendenti;
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Esclusione delle PMI quotate dal campo di applicazione;
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Maggiore flessibilità sull’assurance nella fase iniziale di attuazione;
-
Divieto per gli Stati membri di introdurre norme nazionali più stringenti (“no gold-plating”).