Stazionario l'export veronese nel primo semestre 2025 a quota 7,6 miliardi (-0,5%). Flessione inferiore alla media regionale (-1,3%)

(Verona, 11 settembre 2025). L’export delle produzioni veronesi chiude il primo semestre 2025 raggiungendo quota 7,6 miliardi di euro, in lieve calo tendenziale (-0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2024 ma in recupero sul primo trimestre (-2,7%). Secondo le elaborazioni del nostro Ufficio Studi su base Istat, la diminuzione risulta più contenuta rispetto alla media regionale (-1,3%) così come a tutte le altre province venete mentre il dato nazionale fa segnare luce verde con un +2,1%.
Dal punto di vista geografico la Germania si conferma il primo mercato di destinazione per le merci scaligere con 1,4 miliardi di euro, in crescita del 3,5%; sul secondo gradino del podio si colloca ancora una volta la Francia che supera i 736 milioni di euro ma registra un calo dello 0,7% sul pari periodo dello scorso anno. Ad occupare il terzo posto, la Spagna che con quasi 442 milioni di euro cresce del 3%. Completano le prime cinque posizioni del mappamondo delle esportazioni made in Verona, gli Stati Uniti (400,6 milioni di euro, +0,6%) e la Polonia (365,5 milioni di euro, +8,3%). Tra i paesi presenti nella top 10 – che complessivamente rappresentano il 62,7% del totale export – incrementano Austria
(+2,7%) e Croazia (+1,7%); flessione invece per Regno Unito (-2,7) e, in particolare, Svizzera (-21,8%) e Belgio (-15,5%).
“L’export del primo semestre dell’anno si mantiene sostanzialmente stabile e mostra anche dei piccoli segnali di recupero rispetto al primo trimestre quando il calo era stato di quasi il 3% – commenta il presidente dell’ente camerale scaligero Giuseppe Riello –. Il trend riflette un contesto internazionale ancora incerto, dove pesano sia le tensioni commerciali che quelle geopolitiche. Per questo è fondamentale continuare a supportare le nostre imprese nelle piazze estere e, al tempo stesso, favorire l’esplorazione di nuovi mercati per attutire l’impatto delle oscillazioni globali”.
Per quanto riguarda la tipologia delle produzioni, crescono a valore i macchinari (+0,5%), i prodotti alimentari (+10,9%) e il tessile-abbigliamento (+2,8%) che costituiscono anche le categorie più esportate. In quarta posizione le bevande, che registrano un calo del 5,4%, e in quinta posizione l’ortofrutta, in aumento del 3,8%. Performance positive anche per la termomeccanica (+10,8) e i mobili (+8,2%); in discesa invece le calzature e il marmo.

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